Ho avuto l'onore di conoscere un signore di ben 103 anni che ne compirà 104 a Dicembre.
Era accompagnato dalla figlia, gravemente malata di osteoporosi, e mi ha fatto una certa impressione vedere lui pimpante e sorridente che accompagnava nel camminare "la sua bambina".
Ottima salute, lucidissimo, premiato recentemente in Palazzo Vecchio per la longevità straordinaria, mi ha raccontato volentieri una piccola parte della sua lunghissima vita, in particolare quello che inevitabilmente lo ha segnato di più: la guerra.
E mi sento così stupida quando espongo le mie considerazioni basate sul "niente".
Che ne posso sapere io che non l'ho mai vissuta?
Ci si può veramente fidare dei libri di storia?
Mercatino dell'antiquariato, mi sono comprata un giradischi d'annata, LESA mod. 1903 risalente (credo) tra gli anni 70 e 80.
Chissà chi sarà stato il proprietario?
Chissà quali dischi avrà ascoltato?
Chissà quali turbamenti avrà provato nel sentire la sua musica preferita?
Dotato di casse, l'ho provato appena tornata a casa con una trepidazione e una speranza incredibile.
Perfettamente funzionante, l'ho voluto inaugurare con uno dei dischi di mamma (che emozione!) che all'età di tre anni mi faceva piangere:
E poi quello che al momento è il mio orgoglio e vanto e che proprio non ho potuto non regalarmi...
Edizione del 1925, tenuto non in maniera eccellente ma, secondo i miei gusti, più pregiato di qualsiasi monile o pietra preziosa.
Traggo con piacere una delle sue favole che ci insegnano a vivere con prudenza...
La pantera e i pastori
Una pantera una volta senza accorgersi cadde in una fossa. La videro dei contadini: chi le getta sopra pezzi di legno, chi la carica di sassi. Alcuni invece, impietositi, pensando che morirebbe, anche se nessuno le facesse male, le gettarono un pezzo di pane, perché potesse riprendere spirito.
Seguì la notte.
Se ne vanno sicuri a casa, certi di trovarla l'indomani morta. Ma quella dopoché ebbe ristorate le forze affievolite, con un salto veloce si libera dalla fossa e a gran passi si affretta alla sua tana.
Passati pochi giorni, balza fuori, trucida il gregge, uccide perfino i pastori e, tutto devstando, infuria con rabbioso impeto.
Allora temendo per sè, coloro che avevano rispettata la fiera, si rassegnano al danno, ma supplicano per la vita. E quella rispose:
Ricordo chi mi colpì col sasso e chi mi diede il pane: voi cessate di temere: io torno nemica a quelli che mi fecero del male.
;)
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