20080302

Donne o motori?

Ecco.

Non voglio far polemiche per forza ma di certo i tergicristalli di oggi non hanno una durata comparabile a quelli di una volta.

Ben venga allora la tecnologia "minimalista"!

Anche se, come insegnava Seneca:


Un grande pilota sa navigare anche con la vela rotta.

Tratto da:

Quattroruote

Tergicristallo ti odio
Vetri puliti senza spazzole

Nanotecnologie per pulire parabrezza e lunotto: è la sfida di Leonardo Fioravanti all'ultimo residuato dell'auto che fu.

Dopo aver festeggiato i 20 anni d'attività dell'azienda e il settantesimo compleanno, Leonardo Fioravanti sta per realizzare quello che per 35 anni è il suo sogno:

migliorare la visibilità in caso di pioggia.

Più in generale, vedere meglio anche nelle condizioni più difficili. Non è un interesse nato per caso: fin da giovanissimo Leonardo Fioravanti partecipa alle competizioni e, da pilota, soffre per l'inadeguatezza dei tergicristalli.

...

Perché è sulle sportive capaci di elevatissime prestazioni che le spazzole del tergicristallo mostrano tutti i loro limiti, sollevandosi dal parabrezza alle alte velocità.
Ne sapevano qualcosa i piloti che partecipavano alle 24 Ore di Le Mans.

La soluzione di Fioravanti sarà realizzabile industrialmente tra qualche anno e gli elementi di base sono già tutti disponibili. L'effetto autopulente utilizza quattro elementi superficiali che fanno ricorso a nanotecnologie per modificare le caratteristiche del vetro agendo a livello molecolare.

Lo strato più estremo utilizza biossido di titanio per generare l'effetto idrorepellente, e oltre a far scivolare via l'acqua, serve anche come filtro solare.

Il secondo rivestimento utilizza nano polveri altamente reattive che agiscono come "scope" azionate da nano robot per spazzare le particelle di sporco verso i bordi del parabrezza.

Il terzo rivestimento contiene i sensori ottici che gestiscono il sistema in funzione dell'intensità della pioggia e del grado di sporcizia.

Il quarto ed ultimo trattamento è di materiale conduttivo, che provvede ad alimentare d'energia elettrica il secondo e terzo strato, ossia i sensori e le "nano scope".

Quando la vettura è in movimento basta il flusso aerodinamico a pulire il vetro.
Se l'auto è ferma si ricorre a tanti getti di acqua e di aria che spazzano parabrezza e lunotto.

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