20080531

Che ne so io dei diamanti?

Visto che si parla tanto di zingari...

20080530

E questo (per me) è un uomo

Lo voglio metaforicamente castrato.

C'è rimasto a questo mondo un uomo fragile, insicuro, immaturo, codardo, frignone, e insopportabile?

Basta coi "fortunelli" decisi e pieni di salute.

Chissenefrega del vostro successo, sarete eternamente insoddisfatti.

Lo voglio sfigato.

Che mi faccia divertire, che mi faccia ridere...

Le palle gliele faccio crescere io.

20080525

Emozioni Vintage

Un fine settimana denso di commozione.

Ho avuto l'onore di conoscere un signore di ben 103 anni che ne compirà 104 a Dicembre.

Era accompagnato dalla figlia, gravemente malata di osteoporosi, e mi ha fatto una certa impressione vedere lui pimpante e sorridente che accompagnava nel camminare "la sua bambina".

Ottima salute, lucidissimo, premiato recentemente in Palazzo Vecchio per la longevità straordinaria, mi ha raccontato volentieri una piccola parte della sua lunghissima vita, in particolare quello che inevitabilmente lo ha segnato di più: la guerra.

E mi sento così stupida quando espongo le mie considerazioni basate sul "niente".

Che ne posso sapere io che non l'ho mai vissuta?

Ci si può veramente fidare dei libri di storia?


Mercatino dell'antiquariato, mi sono comprata un giradischi d'annata, LESA mod. 1903 risalente (credo) tra gli anni 70 e 80.



Chissà chi sarà stato il proprietario?

Chissà quali dischi avrà ascoltato?

Chissà quali turbamenti avrà provato nel sentire la sua musica preferita?

Dotato di casse, l'ho provato appena tornata a casa con una trepidazione e una speranza incredibile.

Perfettamente funzionante, l'ho voluto inaugurare con uno dei dischi di mamma (che emozione!) che all'età di tre anni mi faceva piangere:





E poi quello che al momento è il mio orgoglio e vanto e che proprio non ho potuto non regalarmi...





Edizione del 1925, tenuto non in maniera eccellente ma, secondo i miei gusti, più pregiato di qualsiasi monile o pietra preziosa.

Traggo con piacere una delle sue favole che ci insegnano a vivere con prudenza...


La pantera e i pastori


Una pantera una volta senza accorgersi cadde in una fossa. La videro dei contadini: chi le getta sopra pezzi di legno, chi la carica di sassi. Alcuni invece, impietositi, pensando che morirebbe, anche se nessuno le facesse male, le gettarono un pezzo di pane, perché potesse riprendere spirito.
Seguì la notte.
Se ne vanno sicuri a casa, certi di trovarla l'indomani morta. Ma quella dopoché ebbe ristorate le forze affievolite, con un salto veloce si libera dalla fossa e a gran passi si affretta alla sua tana.
Passati pochi giorni, balza fuori, trucida il gregge, uccide perfino i pastori e, tutto devstando, infuria con rabbioso impeto.
Allora temendo per sè, coloro che avevano rispettata la fiera, si rassegnano al danno, ma supplicano per la vita. E quella rispose:

Ricordo chi mi colpì col sasso e chi mi diede il pane: voi cessate di temere: io torno nemica a quelli che mi fecero del male.

;)

20080523

20080518

Preziosi imbrogli

Avevo cinque anni e un bel vestito di taffeta che aveva cucito mamma.

Sarebbe successo qualcosa di importante quel giorno se mi avevano permesso di indossarlo e morivo dalla curiosità di sapere.

Le scarpe.

Non volevo pensarci ma speravo che sarebbe stata la volta buona.

Le guardavo a lungo quel paio di ballerine dorate dalla vetrina del negozio nel centro del paese e immaginavo di piroettare leggera davanti allo specchio come le ballerine alla tv.

Le bramavo più di ogni altra cosa ma non osavo chiedere.

Non ho mai chiesto niente.

Una sorpresa, mi diceva la nonna, una sorpresa tutta per me.

Mamma mi baciò senza guardarmi e mi sembrò triste e preoccupata ma sarei ritornata con quelle scarpe ai piedi e le avrei fatto vedere come stavano bene col vestitino giallo chiaro...

Io e la nonna arrivammo in paese ed entrammo in un negozio luminoso e sfavillante.

Il negozio di scarpe però era più avanti, saremmo andate dopo pensavo.

Restammo ad aspettare, il silenzio rotto da tanti ticchettii e rumori di orologi.

Sapevo cos'erano perchè da bambina smontavo le sveglie rotte e aggeggiando, chissà come, le facevo ripartire. Per un po'.

Da una stanzina sul retro arrivò lui.

Era grosso e massiccio, aveva i capelli biondi e lunghi, non era tanto giovane.

Un cenno d'intesa con la nonna e mi prese per mano dolcemente.

Mi portò nella stanzina nascosta e mi fece sedere su uno sgabello alto.

Non sono mai stata una bambina paurosa ma da quel posto non potevo scendere se anche avessi voluto e da lì non riuscivo a vedere la nonna.

Cominciai ad essere agitata.

-Stà tranqulla, sarai molto più bella dopo, l'ho a fatto a tante bambine come te, ormai sei grande...-


Chi era? Che voleva? Cosa mi avrebbe fatto?
Avevo una gran paura ma non volevo dargli la soddisfazione di vedermi piangere, mi limitavo a guardarlo fisso.

Mentre mi teneva d'occhio armeggiava con qualcosa di metallico sotto il banco e all'improvviso la tirò fuori.

Non ebbi il tempo di rendermi conto, mi tenne la testa con entrambi le mani e mi consigliò di stare ben ferma: avrei sentito meno male.

Qualche secondo di metallo gelato sulla pelle delicata e poi, finalmente, lo "sparo".

Piansi non per il dolore né per il terrore che provavo ma per la furbizia, la delusione, l'inganno e il raggiro in cui ero caduta.

Dopo qualche giorno di sangue e crosticine, guardandomi le piccole orecchie decorate con un fioricino di oro e rubino, davvero mi piacevo di più.

20080511

Festa della mamma?

Dove sei Charlie?





Guarda come l'arcata del cielo è tutta costellata di monete d'oro luccicanti.
Non c'è neanche il più piccolo di quei globi che nel suo moto non canti come un angelo sa cantare.
La stessa armonia è nelle anime immortali ma finché siamo prigionieri di questo involucro d'argilla nato per essere fango non possiamo dirlo.

Non sono mai allegra quando sento una musica dolce...

Questo perché la tua anima è colma di attenzione. L'uomo che non ha nessun musica in se, che non si commuove di fronte a una concordia di dolci suoni è adatto al tradimento, alla frode, alla rapina.
I moti del suo animo sono scuri come la notte e gli affetti tetri come l'erepo. Mai fidarsi di siffatti uomini.

Ascolta la musica.

(W.S.)

20080507

Destinazione Paradiso? Oh yeahhh...

Tratto e adattato da G. Castelli, La Divina Commedia

La teoria dell’amore buono e dell’amore malvagio.

Nel canto XVII, poco prima che il sole tramonti, Dante e Virgilio iniziano la salita al quarto girone del Purgatorio accompagnati da un angelo. Giunti in cima alla scala, mentre cala il buio, il poeta domanda alla sua guida:

Dimmi, o dolce mio padre, quale peccato viene punito in questo nuovo girone?
Se non possiamo camminare con il buio, perché è proibito dalle leggi del Purgatorio, almeno il tuo parlare continui ...

Virgilio gli risponde:

L’amore del bene, quando manca del fervore dovuto (cioè è accidioso, negligente e trascurato) si purifica in questo luogo con la pena, con la diligente sollecitudine.

Ma poiché tu intenda chiaramente, stai attento a quello che ti dico, e ricaverai buon frutto da questa nostra fermata.

Figlio mio, né Dio né le creature furono mai senza amore.

L’amore è di due qualità: innato ed istintivo o d’animo, cioè libero, di volontà.

L’amore naturale, innato, non sbaglia mai; quello libero può sbagliare.

Tre sono i modi con cui può sbagliare:

può avere un oggetto malvagio (e degradare in superbia, invidia, ira)

può amare il Sommo Bene meno di quanto dovuto, (cioè essere tiepido e accidioso)

oppure può amare eccessivamente un bene che non è Dio (diventa avarizia, prodigalità, gola, lussuria).

Quando l’amore è diretto a Dio e alle virtù sa mantenersi nei giusti limiti se ama i beni terrestri. Ma commette peccato quando si mostra troppo desideroso dei beni terreni, oppure poco desideroso del Bene Infinito.

Per tanto l’amore negli uomini è il principio di ogni virtù e anche di ogni opera di peccato che meriti pena. Ogni amore tende al bene e nessuno può amare il proprio male, né quello di Dio.

Pertanto il male che l’uomo ama è quello del prossimo.

Tra gli uomini, il superbo desidera elevarsi con l’oppressione sul suo prossimo e solo per questo desidera che esso cada in rovina;

vi sono poi gli invidiosi che temono di perdere potere, grazia, onore e fama per l’innalzarsi di un altro e a questo augurano ogni male.

Infine c’è chi ricevendo delle ingiurie, si sdegna tanto da diventare avido della vendetta e subito pensa il male da fare agli altri ...

Questi tipi di male per cattivo obiettivo si scontano nei primi cerchi del purgatorio.

20080505

Mai stata di "compagnia"

Né da una parte, né dall'altra.

La canzone di Ricky Gianco è chiaramente una simpatica presa per il culo della mentalità ristretta in generale.

In questo caso si schernisce quella comunista e mi sembra una buona idea perché è un ottimo esempio di "assurdità ideologica".

Aprite la mente, ragionate con la vostra testa, perché altrimenti sarete i primi a rimanere fregati a beneficio di chi vi sfrutta davvero...

Un grande onore riportarne il testo anche se consiglio l'ascolto dell'emmepitre.

:)

Compagno sì, compagno no, COMPAGNO UN CAZ - Ricky Gianco

Sto facendo il notiziario cambogiano da una radio libera del chi?
Il microfono è un po' fallico però il potere non ce l'ho no no,
circondato dai mass media sulla sedia io lavoro sempre gratis ma,
c'è Antonietta che mi ama che mi aspetta, tutta notte lei mi ascolterà.
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Io c'ho un profugo cileno a casa mia, è arrivato nel '73,
e da allora lui non è più andato via, Antonietta fammi star da te,
passa un giorno, passa un mese, passa un anno, in ogni caso vincerà il padrone,
Antonietta mi ha buttato per la strada, vuoi veder che sono io il coglione.
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Io vado a prendere un po' d'erba da un amico, ad Antonietta la regalerò,
io la lascio chiusa in macchina un secondo per andare a bere un buon caffè,
quando esco mi han spaccato il finestrino e un ragazzo sta saltando il muro,
come fai a mandare uno a san Vittore, poi finisce che gli fanno il culo.
Si avvicina un tizio con cravatta e giacca, tira fuori infatti un tesserino,
e mi dice tu sei uno di sinistra, stai tranquillo sono un celerino,
son pulotto si, ma son del sindacato, forza dimmi cosa ti hanno rubato,
io gli dico lascia perdere compagno, è un problema troppo delicato.
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Compagno sì, compagno no, compagno un caz
Compagno sì, compagno no, compagno un caz


Il testo è stato preso da:

http://arte.noblogs.org/post/2007/08/23/compagno-si-compagno-no-compagno-un-cazzo-ricky-gianco

20080504

Domani è un altro giorno

Se anche avessi voluto non sarebbe stato possibile: per forza ho cambiato programma.


Erano in due.

Uno loquace, curioso, vivace, l'altro taciturno e serio ma gentile.

Ho scelto quest'ultimo.

Si chiama come te e in quel momento mi è venuto da ridere pensando alla coincidenza.

Mi ha chiesto, ha controllato più volte, mi ha trattenuto più del necessario guardandomi un po di nascosto.

Allora gli ho sorriso, sentendomi sicura del suo interessamento così zelante che, ti assicuro, non era affatto necessario.

Da brava osservatrice ho visto il suo repentino e rapidissimo cambiamento, la testa china, gli occhi bassi.

Ci siamo congedati freddamente: una questione d'affari.

Non lo rivedrò mai più se non per caso e se succederà, di sicuro, significherà qualcosa.


Avere la possibilità di vederti mi infonde coraggio.

Ma come avrei potuto dirtelo?

Se ci fossimo conosciuti in un altro momento della nostra vita, se il caso, più volte di quanto tu possa immaginare, non mi avesse fatto vagare inutilmente per poi farmi ritornare sempre da te, se tu non avessi sofferto così tanto per amore...

Chissà.


Nel tuo cuore hai già scelto, anche se ancora non ci credi, ed io lo capisco.

Uno dei più bei regali che puoi farmi, se vuoi, è l'impegno.

Impegnati e lotta per quello che credi ti renderà felice.

Ma valuta bene i tuoi passi prima.

Non è facile per nessuno al mondo, non lo sarà per te.


Non preoccuparti per me perchè mai avrei potuto chiederti qualcosa di diverso.

Ce la farò come sempre, cascherò comunque, ma in piedi e non sprecherò ancora il mio tempo con i "se".


Siamo sempre noi a scegliere, anche se diamo la colpa agli altri.

Ci aiuta a liberare l'anima dai rimorsi e dai sensi di colpa.

Ironia: io lo faccio continuamente...


Il bacio più sincero e carico d'affetto che mai ti potrò più dare, anche se il destino decidesse diversamente.



When I was just a little girl
I asked my mother what will I be
Will I be pretty
Will I be rich
Here's what she said to me

Que sera sera
Whatever will be will be
The future's not ours to see
Que sera sera

When I was just a child in school
I asked my teacher what should I try
Should I paint pictures
Should I sing songs
This was her wise reply

Que sera sera
Whatever will be will be
The future's not ours to see
Que sera sera

When I grew up and fell in love
I asked my sweetheart what lies ahead
Will there be rainbows day after day
Here's what my sweetheart said

Que sera sera
Whatever will be will be
The future's not ours to see
Que sera sera

What will be, will be
Que sera sera...

20080503

La donna "pacco" o quel "pacco" di donna?

Via libera.

Avere la benedizione di Little "Tonny" non è cosa da tutti i "Gionni"...

Ce ne fossero di così generosi!

Che dire?

Ah Ah Ah!

:)

20080501

Decisamente bene

Ho sofferto per un momento di una specie di "sindrome masochista-depressiva", dovuta ad una notevole stanchezza fisica e mentale.

Avevo addirittura deciso di non ascoltare nessun tipo di musica per almeno due settimane.

Sarebbe equivalso, in ogni senso, ad un suicidio per me.

E invece proprio da quel momento mi è capitato di sentire tantissima musica sudamericana (salsa in special modo) che mi ha fatto rapidamente cambiare idea.

Un po' di sonno arretrato che ho recuperato ed eccomi!

:)


Il "Dio della chitarra" e i titoli di coda della sindrome:

Primo Maggio? Su, coraggio...

Tutto ciò che è stato,
se lo abbiamo visto quando era,
quando se ne va è tolto da dentro di noi.
Alla fine rimane ciò che è rimasto di ieri e
ciò che rimarrà di domani;
l'ansia insaziabile e molteplice dall'essere
sempre una stessa persona e un'altra.

Fernando Pessoa