20090410

Eloi, Eloi, lamma sabactami?


Tratto da: Der Gott und der Götzen

È il tempo dell'eclissi del Sole che precede il terremoto. Attraverso la notte il corpo pallido del Dio morente luccica come fosforo, luccica ma senza illuminare. Anche le stelle hanno perso la loro luce, poiché LUI ha preso tutta la luce.

La croce è circondata da solitudine e la Terra è come disabitata. Allora, tra i rantoli dell'agonia, il Salvatore chiama attraverso il deserto: “Dio, mio Dio! Perché mi hai abbandonato?”.

La sua voce non trova eco. La natura non riconosce più la voce come non conosce più la luce.


Ma dall'oscurità si addensa il contro-dio. Sospeso su nuvole nere arriva davanti alla croce.

Lui è Shiva, il distruttore, lui è Priapo con il simbolo osceno, con la maschera schernitrice di ciò che si chiama AMORE. E l'idolo parla:


“Chi chiami? Siamo rimasti solo noi, ci sei soltanto tu e io, il tuo eterno contrasto, nient'altro. Tu chiami il dio che hai attirato verso di te. Nella ricerca della tua divinità hai tolto dio dal mondo; dov'è un altro dio oltre a te?

Hai voluto eliminare il tuo odio ma alzando la spada contro di lui sei diventato il suo schiavo. Ora la tua creatura si è rivolta contro te e ti ha inchiodato alla croce. Guarda, io sono la tua creatura, il frutto del tuo odio. Mi volevi annientare e invece mi hai fatto ingrassare.

Quando allora ti promisi i tesori del mondo, ah, se fossi caduto in ginocchio davanti a me; li rifiutasti, tu odiavi già le opere di colui che ora chiami perché gli volevi somigliare; allora ti risposi con disprezzo. C'è scritto: Devi adorare il Signore, tuo Dio, ed essere solo suo servitore. Chi è ora il tuo signore se non io? Oltre a noi due non c'è più nulla.

Anch'io devo sparire nel momento in cui tu muori. Ma questa è stata forse l'opera della tua vita?

Non insegnavi forse: Amate i vostri nemici!

Ora amami, ama il tuo ultimo e peggiore nemico.

Soltanto perché il tuo amore non era perfetto mi ha creato con quella terribile maschera che ora vedi davanti a te. Quella volta, nel deserto, ero bello. Ti ordino ancora una volta di adorarmi. Amami! Riconosci che io sono il tuo dio, tuo padre!”


Allora Gesù alza lentamente la testa e i suoi occhi si fissano sul terribile viso del nemico. Poi trasfigurato da un amore senza limiti dice:

“Padre, nelle tue mani metto il mio spirito!”

E la luce che emana dal corpo sacro comincia a rilluminare la Terra. Il Sole esce e le nubi nere, il trono del contro-dio, spariscono nel nulla. Un profondo tuono fa scuotere l'aria, la Terra trema, il velo nel Tempio si strappa e davanti ai fedeli si apre il Sacrissimo.

Il morente sguardo del Salvatore include la natura liberata.
E si sente forte la sua voce che dice:

“È fatta!”

Nessun commento: