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20090317

... poche parole




L'aquila e la Luna - Nicola Lisi

L'aquila emigrata da altre terre, dopo aver scorrazzato a lungo su una catena di montagne, trovò in una fenditura coperta, sulla più alta cima, la tana bramata. Aguzzando gli occhi nel vuoto si disse: - Ecco che veramente sono diventata regina: il mio dominio è su tutto e tutti. In quel mentre da un'altura di faccia si svincolò la Luna piena, per trionfare dopo alcuni istanti in cielo e sulla terra. Allora l'esaltazione orgogliosa dell'aquila si cangiò in una umiliazione insopportabile. Come ora le sembrava di trovarsi in un luogo basso e oscuro! Volle innalzarsi fin sopra a lei. Si librò in aria proseguendo maestosa, ma nonostante il perfetto accordo dell'orgoglio con la volontà, giunse tempo in cui, prostrata dalla stanchezza, non poté continuare nel volo.
Senza più alcuna speranza si abbandonò al cedimento dell'aria riequilibrandosi soltanto allorché vide tremolare sotto di sé, nello sconosciuto mare, quella che credette un'altra Luna. - Su di te almeno mi poserò, - gridò l'aquila ributtandosi in basso a capofitto e aggiustando i rostri per agguantarla. Fu presa invece dai flutti e subito divorata dai cupidi pesci.

L'alto annichilisce il superbo, e la sua potenza, riflessa in basso, lo attira e lo punisce.

20090121

Favole?

I viandanti e il ladrone

Due soldati, essendosi imbattuti in un ladrone, uno fuggì via, l'altro invece non si mosse e si difese da valoroso. Ucciso il ladrone, il compagno pauroso accorre, impugna la spada, e poi gettando via il mantello grida: «Quà, ora gli farò sentire chi sono quelli che ha assalito.»
Allora quello che aveva lottato: «Avrei voluto che almeno con coteste parole m'avessi aiutato dianzi! Avrei avuto più coraggio prendendole sul serio. Ora riponi il ferro e anche la lingua egualmente inutile, ammesso pure che tu possa ingannare chi non ti conosca. Io che ho sperimentato con quanto coraggio tu fuggi, so quanto poco si deve credere al tuo valore.»

Questo racconto si deve applicare a colui che è forte nelle buona fortuna, e nell'avversa pauroso.


Il parto della montagna

Un monte stava per partorire mandando fortissimi lamenti, e grandissima era l'aspettativa della terra. E partorì un topolino.

Questa favola è scritta per te, che promettendo grandi cose, non cavi un ragno dal buco.